Deontologia

L’istituzione di una deontologia per i docenti ed i collaboratori presso Fargin rappresenta un impegno fondamentale per garantire un ambiente accademico etico e di alta qualità.

Questo documento è una guida per gli standard professionali che ci impegniamo a rispettare, ma è anche concepito come un testo aperto ad ulteriori sviluppi, in un costante processo di miglioramento. Riconosciamo che la realtà educativa così come il mondo del lavoro sono in continua evoluzione, pertanto invitiamo tutti i docenti ed i collaboratori a partecipare attivamente nella proposta di ampliamenti e modifiche, affinché la nostra deontologia sia sempre allineata con le esigenze emergenti continuando a rispecchiare la nostra etica professionale.

Se devi dimostrare il valore delle tue idee convincendo altre persone a pagare per esse, ciò spazzerà via un’impressionante quantità di pensieri nebulosi.

Tim O’Reilly

Obiettivi

Fargin in Yiddish significa “Orgoglio e sincera felicità per il successo di qualcun altro” e per noi racchiude la gioia della collaborazione tra dipartimenti diversi, che è il nostro principale obiettivo.

Siamo convinti che per superare le sfide di innovazione, comunicazione e collaborazione che si manifestano tra professionisti con background diversi sia necessario agire su una formazione interdisciplinare sufficientemente profonda, che sia pratica ma che allo stesso tempo non trascuri le fondamenta teoriche, che permetta di comprendere appieno il linguaggio ed il contesto di lavoro degli altri per riuscire ad attivare nei processi produttivi i cambiamenti strategici che portano ad un miglioramento continuo ed al vantaggio competitivo.

Nulla è più pratico di una buona teoria.

Kurt Lewin

L’aspirazione è quella di contribuire a creare ambienti di lavoro favorevoli all’innovazione, in cui i problemi complessi possono essere risolti in modo creativo integrando in modo fluido le conoscenze delle diverse discipline, dove si raggiunge una naturale sinergia tra i dipartimenti tecnici e quelli orientati al business che, grazie alla reciproca conoscenza, comunicano in modo più efficace e, grazie all’apprendimento continuo, affrontano le sfide con rinnovato spirito imprenditoriale e sono impegnati nella crescita collettiva che porta ad un successo aziendale più sostenibile.

Il nostro impegno non si esaurisce con il sostegno continuo verso i partecipanti dei nostri corsi e verso le nostre aziende clienti, ma prosegue anche verso la società tutta, intesa come collettività, con la quale instauriamo un continuo dialogo, organizzando momenti formativi gratuiti di divulgazione, di dibattito aperto e ascolto reciproco, facendo incontrare prospettive diverse favorendo così il networking professionale.

Beh, ecco, se mi posso permettere, spesso il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande.

Adriano Olivetti

Etica verso la professione

L’etica nei confronti della professione richiede per chi insegna un impegno diretto e proattivo per preservare e migliorare la reputazione e l’efficacia dell’insegnamento.

In particolare, ci si prefigge di:

  • Curarsi della propria preparazione e sviluppo personale attraverso il continuo aggiornamento sia nel campo specifico di insegnamento sia nel campo didattico al fine di mantenere un alto livello di competenza professionale e un ampio ventaglio di metodologie didattiche che si possano adattare al contesto dei discenti, considerando le loro esperienze pregresse e focalizzandosi sull’applicabilità pratica delle conoscenze acquisite, contribuendo al loro successo e avanzamento professionale.
  • Nutrire la continua propensione alla riflessione personale e all’autovalutazione, evitando atteggiamenti autoreferenziali. Aprirsi alle problematiche sociali e del mondo del lavoro, con conseguente costante ricerca di integrazione di prospettive esterne per arricchire l’esperienza formativa.
  • In situazioni di difficoltà, ricercare pareri e aiuti esterni, riconoscendo nella collaborazione lo strumento essenziale per la crescita e il successo nell’ambiente professionale.
  • Essere indipendenti da condizionamenti culturali, politici ed economici per un’autentica libertà di pensiero, scongiurando ogni conflitto d’interesse.

Essere curiosi vuol dire essere aperti alle nuove informazioni e cercarle attivamente. Vuole dire accettare fatti che non sono conformi alla propria visione del mondo e provare a coglierne le implicazioni. Vuol dire lasciare che gli errori generino curiosità anziché imbarazzo. «Come cavolo ho potuto prendere un simile abbaglio? Cosa posso imparare da questo errore? Quelle persone non sono stupide, dunque perché adottano quella soluzione?» Essere curiosi è emozionante, perché consente di scoprire sempre cose interessanti.

Hans Rosling

Etica verso gli allievi

L’etica nei confronti degli studenti si manifesta attraverso principi e pratiche che contribuiscono a creare un ambiente educativo rispettoso e stimolante.

In particolare, ci si prefigge di:

  • Praticare lo scaffolding, ovvero fornire un sostegno strutturato e graduale agli studenti, adattando le metodologie didattiche alle loro esigenze e competenze, unito alla predilezione verso la valutazione formativa rispetto a quella sommativa. Questo approccio consente agli studenti di acquisire gradualmente confidenza e competenza, spostandosi verso livelli di apprendimento più complessi, mentre il docente si adatta in modo flessibile alle loro necessità individuali.
  • Illustrare i diversi punti di vista sulle questioni trattate, nel rispetto del pluralismo delle idee, evitando ogni fanatismo o proselitismo, coltivando uno spirito di tolleranza e promuovendo l’uso del metodo scientifico. Questo implica incoraggiare gli studenti ad esplorare e sviluppare abilità di pensiero critico. L’apertura al dibattito e alla riflessione contribuisce ad un apprendimento più ricco e significativo.
  • Mantenere la più ampia riservatezza rispetto ad informazioni, dati, documenti, esperienze eventualmente condivise durante le lezioni, che potrebbero danneggiare i partecipanti stessi o altri soggetti, direttamente o indirettamente, o lederne la privacy.
  • Promuovere la collaborazione, proponendo approcci di cooperative learning, gestendo e superando gli eventuali conflitti, adoperandosi per far coltivare l’autostima, l’autonomia e una mentalità orientata alla crescita.

Nessuno era negato per gli studi.
Poi insegnando ho imparato tante cose. Per esempio ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia.
Non c’è nulla che sia ingiusto quanto far le parti eguali fra diseguali.

Don MilaniLettera a una professoressa

Etica verso i colleghi

L’etica nei confronti dei colleghi è un impegno reciproco in ordine ad un’impresa comune.

In particolare, ci si prefigge di:

  • Contribuire attivamente attorno alle comunità di pratica che sorgono spontanee, condividendo conoscenze ed esperienze, sviluppando i collegamenti interdisciplinari e definendo di volta in volta l’obiettivo comune a cui tendere.

L’impegno reciproco non comporta l’omogeneità, ma crea relazioni tra le persone. Poiché il termine “comunità” ha di solito una connotazione molto positiva, non potrò mai sottolineare abbastanza che queste interrelazioni nascono dall’impegno nella pratica e non da una visione idealizzata di come dovrebbe essere una comunità. In particolare, non si danno per scontate delle connotazioni di coesistenza pacifica, supporto reciproco o alleanza interpersonale, anche se ovviamente tali connotazioni possono esistere in determinati casi.
La pace, la felicità e l’armonia non sono pertanto caratteristiche necessarie di una comunità di pratiche.

Etienne Wenger

Etica verso il contesto esterno

L’etica nei confronti del contesto esterno si concentra prevalentemente verso il mondo del lavoro e verso la divulgazione.

In particolare, ci si prefigge di:

  • Promuovere una cultura manageriale che riconosca il valore della collaborazione, della creatività e del dibattito aperto, rifuggendo l’accondiscendenza acritica.
  • Sostenere l’innovazione, comprendendo il contesto, riconoscendo le sfide, le opportunità e le esigenze del mercato con spirito imprenditoriale.
  • Contribuire a supportare la cultura del cambiamento, che accoglie il fallimento come parte integrante del processo aziendale, così come dell’apprendimento.

Guarda il design di molti prodotti per i consumatori: sono superfici davvero complesse. Abbiamo cercato di creare qualcosa di molto più olistico e semplice. Quando inizi a cercare di risolvere un problema, le prime soluzioni che trovi sono molto complesse, e la maggior parte delle persone si ferma lì. Ma se continui, vivi con il problema e sbucci via più strati della cipolla, molte volte puoi arrivare a soluzioni molto eleganti e semplici. La maggior parte delle persone semplicemente non dedica il tempo o l’energia per arrivarci.
Noi crediamo che i clienti siano intelligenti e vogliano oggetti che siano ben ponderati.

Steve Jobs

  • Impegnarsi nell’opera di divulgazione nel convincimento che la conoscenza rappresenti una risorsa essenziale per la crescita sostenibile della collettività.
  • Alimentare l’apprendimento continuo, perché la fine di un corso di formazione non è che l’inizio di un lungo viaggio di apprendimento.
  • Far incontrare diverse prospettive, favorendo il networking professionale.

Per capire prima io le cose, percorro una strada in salita, una strada difficile, tra le spine. Proprio perché mi rendo conto della difficoltà, ai miei lettori, questa strada cerco di fargliela percorrere in discesa, tra le rose.

Piero Angela