Il libro
Prima edizione | 2014 |
Pagine | 224 |
Editore | Franco Angeli |
L’autore
L’importanza della progettazione
Se si ha un’attenzione particolare alla progettazione si evitano gli sprechi di risorse.
A riprova di questa ovvia affermazione Sinek riporta un curioso aneddoto capitato ad un gruppo di dirigenti automobilistici americani in visita ad una linea di produzione in Giappone che si imbatte in una pratica insolita: nessun operaio alla fine della catena di produzione martella le portiere per farle combaciare!
Chiedono lumi alla guida giapponese che, sorridendo timidamente, spiega:
Ci assicuriamo che la portiera si inserisca quando la progettiamo.
Con questo esempio Sinek sottolinea che molte organizzazioni si concentrano su obiettivi tangibili, procedendo a martellare via gli errori lungo la strada. Al contrario, le aziende di successo, con il loro occhio attento alla progettazione iniziale, ottengono di più con meno.
Decisioni di acquisto: quando il ‘Perché’ conta più del ‘Cosa’
A supporto di questa ipotesi Sinek porta l’esempio di Apple.
Nel panorama della tecnologia musicale, Apple ha saputo trasformare radicalmente l’industria discografica con l’iPod, anche se non è stata la prima a introdurre il lettore mp3 portatile. Creative Technology Ltd. aveva già lanciato un dispositivo simile ben 22 mesi prima.
La chiave del successo di Apple risiede nel modo in cui ha presentato il suo prodotto. Mentre Creative si limitava a descrivere le specifiche tecniche, Apple si concentrava sul “Perché” del suo iPod: non era solo un lettore da 5GB, ma l’opportunità di avere “1000 canzoni in tasca“.
Apple ha dimostrato che comprendeva il desiderio e le esigenze del consumatore, dando maggiore rilevanza al “Perché” anziché al “Cosa”. Questo approccio ha reso l’iPod non solo un dispositivo tecnologico, ma un’icona culturale che ha ridefinito il modo in cui concepiamo e consumiamo la musica.
Cultura aziendale
Simon Sinek enfatizza che la cultura aziendale è fondamentale per il successo, infatti le aziende prosperano quando i membri condividono valori e credenze comuni, non solo competenze tecniche.
Questo si riflette fin dagli annunci di lavoro che enfatizzano solo i benefici materiali anziché la missione e i valori dell’azienda.
Viene proposto l’esempio dell’annuncio di Shackleton, protagonista dell’esplorazione antartica, che nel suo annuncio per ricercare membri dell’equipaggio sottolineava le sfide anziché i vantaggi.
“Si cercano uomini per un viaggio pericoloso. Salario modesto, freddo intenso, lunghi mesi di completa oscurità, pericolo costante, ritorno sani e salvi non garantito. Onori e riconoscimenti in caso di successo”.
Gli unici a rispondere furono quelli che avevano trovato l’annuncio entusiasmante.
Le grandi aziende, secondo Sinek, cercano persone motivate, non solo qualificate, e avverte che senza una visione condivisa, i dipendenti motivati troveranno altrove le proprie opportunità.
In breve, una cultura aziendale forte basata su valori condivisi è essenziale per attrarre e trattenere talenti motivati.
Loghi
Simon Sinek sostiene che i loghi aziendali non dovrebbero limitarsi a identificare un’azienda, ma dovrebbero essere carichi di significato, che riflettendo valori condivisi ed ispirino un significato profondo.
Se non c’è chiarezza sul perché, un logo resta un semplice logo.
Per procedere nella creazione del logo serve chiarezza, disciplina e coerenza, sfidando l’idea che ciò che funziona per un’organizzazione funzioni automaticamente per un’altra.
Ovvero, le “best practice” non sono sempre le migliori pratiche: certo prendere ispirazioni dagli altri è legittimo, ma è essenziale conoscere ed affidarsi al proprio perché per orientare il processo decisionale.
Leadership
La leadership, secondo Sinek, richiede la visione di un mondo nuovo e la capacità di comunicarla. I leader ispirano collaborazione, non partendo dalle cose da fare, ma spiegando il perché devono essere fatte. La loro forza risiede nell’ispirare all’azione.
Per capire la potenza di questo nuovo atteggiamento Sinek ci propone di pensare che cosa succederebbe se la prossima volta che qualcuno ci chiede: “In che cosa siete migliori dei concorrenti?” noi rispondessimo: “Non siamo affatto migliori di loro!”
E se la prossima volta che qualcuno ci chiede:
“Perché dovrei fare affari con voi allora?”
noi rispondessimo fiduciosi: “Perché oggi lavoriamo meglio di sei mesi fa!
E fra 6 mesi lavoreremo meglio di oggi.
Perché ogni giorno quando ci svegliamo sappiamo perché veniamo a lavorare.”
Sinek ammette che riconoscere il proprio perché non è difficile, ma avverte che la vera sfida è avere il coraggio di fidarsi del proprio istinto e rimanere fedeli all’ideale.
Questo consiglio è pensato specialmente per chi apre un’attività: in questo frangente il neo-imprenditore o startupper si trova a fronteggiare una gara sapendo già che la stragrande maggioranza dei partecipanti fallirà nei primi 3 anni, ma Sinek è certo che solo chi è appassionato e irrazionale può sperare di far parte della minoranza che supera questo periodo critico, ricordando che i leader non sono la fonte di tutte le grandi idee, bensì coloro che riescono ad ispirare le persone a lavorare insieme per il bene del gruppo. Come ci riescono? Seguendo il Golden Circle.
Il Golden Circle: Perché, Come, Cosa
Il nocciolo del libro è ben esposto in questo celebre TED Talk dove Sinek spiega che ogni individuo e organizzazione sa “cosa” fa e molti sanno anche “come” lo fanno. Tuttavia, pochi conoscono il loro “perché”, ovvero la loro autentica ragione di esistere.
In pratica, illustra il Golden Circle, ovvero il modello con cui spiega come aziende e leader possono comunicare in modo più efficace, ispirando fiducia e coinvolgimento.
Il cerchio è suddiviso in tre strati concentrici, ognuno rappresentante una domanda fondamentale:
- Perché
Questo strato, il più interno, rappresenta il “perché” dell’azienda o del leader. Si tratta della ragione esistenziale, della missione più profonda che va al di là del profitto. Rispondere a questa domanda significa comprendere la causa ispiratrice che motiva le azioni. - Come
Il secondo strato riguarda il “come”. In questo livello, l’azienda spiega la sua proposta di valore unica, la differenza che la distingue dalla concorrenza. Sinek suggerisce di definire il “come” in modo specifico, descrivendo i principi guida o i processi che rendono uniche le azioni dell’azienda. - Cosa
L’ultimo strato è il “cosa”. Questo rappresenta i prodotti o i servizi che l’azienda offre. Mentre molte aziende iniziano la loro comunicazione da questo punto, Sinek suggerisce di iniziare con il “perché” per creare un legame emotivo e guidare le decisioni.
L’idea centrale del Golden Circle è che le persone sono più ispirate e motivate quando capiscono il “perché” di un’azienda o di un leader prima di conoscere il “come” e il “cosa”.
Un’imprecisione sulla terra piatta
Nella prima parte del libro è presente un’imprecisione storica, che non intacca minimamente il senso del libro.
Sinek scrive:
“Fino a non molto tempo fa la maggioranza delle persone credeva che il mondo fosse piatto.
Le esplorazioni in quell’epoca erano molto scarse. Si temeva di spingersi troppo lontano e di poter cadere dal bordo della terra.“
Questa è una falsità storica.
In proposito un paio di conferenze: